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Santa Chiesa Celtica in Italia

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Benvenuti nella sezione italiana del sito della Santa Chiesa Celtica Internazionale. Siamo  una giurisdizione autocefala di matrice vetero-cattolica e cattolica liberale, associata alla Gilda dei Santi Apostoli (Guild of the Holy Apostles) e, informalmente, collegata con diverse altre chiese del Movimento Sacramentale Indipendente (Independent Sacramental Movement) attraverso diversi ordini e organizzazioni. Il Primus è Sua Eccellenza Reverendissima Dom Alistair Bate OSBA, MA Div., cresciuto in Irlanda e con una vita di dedizione e ricerca verso la spiritualità celtica. Attualmente residente a Etnedal, Norvegia, Dom Alistair vanta una esperienza di molti anni nell’insegnamento della spiritualità e del cristianesimo celtico e britannico, della teologia e delle tradizioni bardiche e druidiche 
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In Italia la Chiesa è presente dall'aprile del 2014.  Il nostro Vescovo in Italia è Dom Giovanni Pellielo OSBA.


Per le nostre sedi nel mondo è possibile consultare la sezione
Clergy and Locations.

Per visualizzare la Successione Apostolica della nostra chiesa dalla Santa Chiesa Celtica in Bretagna, per favore consultate la pagina 
Apostolic Succession.

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Sua Eccellenza Reverendissima Dom Giovanni OSBA, Vescovo
Che cos’è, quindi, cristianesimo celtico? Forse è più facile partire dicendo ciò che non è. Non è il proto-protestantesimo come alcune comunità neo-celtiche vorrebbero farci credere; né è il cattolicesimo romano, come lo conosciamo ora. Nei giorni dei grandi santi celtici, il Vescovo di Roma era considerato solo primus inter pares e Patriarca d'Occidente e non era certo considerato infallibile. 
Il cristianesimo celtico non può neanche essere equiparato con l'Ortodossia orientale sul modello di Costantinopoli o di Alessandria, perché nonostante si ravvisino elementi di collegamento e vicinanza, esso è certamente un prodotto della Chiesa occidentale. Come disse lo stesso San Patrizio: "La Chiesa irlandese è quella dei Romani, se volete essere cristiani, allora siate come i romani" (Dicta 3).
Il vero cristianesimo celtico è descritto al meglio dalle parole Cattolico, Apostolico e Ortodosso, perché conserva la successione apostolica, onora e accetta gli insegnamenti dei Concili Ecumenici e perché raggiunse la sua forma pienamente sviluppata nel primo millennio, prima della rottura di Roma con l'Ortodossia e gli antichi Patriarcati d'Oriente.

Mentre alcune forme di spiritualità celtica sono molto iberno-centriche, la Santa Chiesa Celtica getta le reti della Celticità in lungo e in largo, non solo in tutte le terre celtiche ancestrali ma onoriamo anche i santi e il patrimonio storico inglese.

Proprio come il cristianesimo nel suo complesso è una sintesi del primo giudaismo, delle religioni misteriche e delle filosofie dell'antico Medio Oriente; così la spiritualità celtica è una sintesi della dottrina cattolica ortodossa e della sua prassi liturgica; della spiritualità dei Padri del deserto d'Egitto e delle tradizioni spirituali basate sulla creazione tipiche dei popoli indigeni dell'Europa nord-occidentale. E' questa miscela di ortodossia, ortoprassi, monachesimo e spiritualità basata sulla creazione, che ha radici in un passato tanto remoto quanto affascinante.
Come diceva Sant'Agostino di Ippona: "Ciò che si chiama religione cristiana esisteva già tra gli antichi sin dall'inizio del genere umano. Quando Cristo è venuto nella carne, in quel momento la vera religione, che già esisteva, cominciò ad essere chiamata cristianesimo". Per questo San Columba, che proveniva da una nobile famiglia dalla ricca tradizione druidica, ha potuto esclamare con convinzione: "Cristo è il mio Druido". 


Nel medioevo le vecchie forme di monachesimo celtico diedero vita alle norme nella chiesa occidentale. Le comunità fondate dai monaci celtici vennero convertite alle regole agostiniane o benedettine, ma la vecchia conoscenza celtica del "libro della natura" sopravvisse. Come scrisse San Bernardo di Chiaravalle: "Quello che so della scienza divina e della Sacra Scrittura l'ho imparato nei boschi e nei campi".​

DOMANDE   FREQUENTI

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Qual è la vostra visione teologica? 

Siamo tradizionali, liberali, monastici e mistici.

Che cosa si intende per "tradizionali"? 

Noi affermiamo il Credo Niceno-Costantinopolitano e il Simbolo degli Apostoli e pratichiamo i sette sacramenti: Battesimo, Eucaristia, Penitenza, Cresima, Matrimonio, gli Ordini sacri e l'Unzione degli Infermi. Seguendo la tradizione dei nostri antenati nella Chiesa celtica antica, riteniamo che i ruoli religiosi di uomini e donne siano distinti e complementari. Pertanto per  le donne è previsto esclusivamente l'antico ministero di diaconessa. Usiamo liturgie tradizionali e celebriamo sempre la liturgia ad orientem. Per un elenco delle liturgie autorizzate consultare la sezione "Riti liturgici" sulla nostra pagina "Dichiarazione di Fede e Politiche sacramentali".

Che cosa si intende per "liberali"? 

La nostra giurisdizione è nata dalla tradizione cattolica liberale, nella quale vengono affermate le formule di fede del passato, mentre le facoltà critiche non sono accantonate al di fuori delle porte della chiesa. La ragione è un dono divino e uno dei quattro pilastri della Chiesa insieme con la Scrittura, la tradizione e l’esperienza. Il nostro clero è formato teologicamente in senso accademico. Ciò comprende necessariamente una comprensione della moderna critica biblica e della teologia liberale.

Sulle questioni non-teologiche che preoccupano alcune chiese, i nostri punti di vista sono progressisti e in sintonia con la maggioranza delle persone illuminate nei paesi civili. 

Noi non condanniamo la sessualità purchè sia sana, priva di devianze e fondata sull'amore. Il nostro clero, in linea con la tradizione millenaria della Chiesa, seguendo la propria vocazione, ha facoltà di scelta in relazione al celibato.

Per quanto concerne il divorzio o le questioni piu' gravi come come l'aborto o l'eutanasia, sollecitiamo le persone a porsi in preghiera e all'ascolto di Dio che Parla a ogni coscienza.

​Rimanendo fedeli al matrimonio, siamo consapevoli che ogni forma di amore possa essere benedetta.

  • Che cosa si intende per "monastici"? 
E' forse più facile dire ciò che non intendiamo! Noi non intendiamo "povertà, castità e obbedienza" in senso letterale, né intendiamo vivere necessariamente in comunità. La maggior parte dei nostri membri sono Benedettini idioritmici, cioè monaci e monache che vivono nelle proprie case; alcuni sono single, altri sono sposati o conviventi. Tutti sono ispirati dalla spiritualità della tradizione monastica e hanno promesso stabilità all'interno della nostra comunità ecclesiale, obbedienza all'abate nelle questioni spirituali e conversione, ossia una quotidiana ricerca di Dio, "affinchè possiamo diventare specchio del suo potere e immagine della sua bontà" (Liturgia di San Albano). Questo tipo di monachesimo è a volte indicato come "movimento neo-monastico".
  • Che cosa si intende per "mistici"? 

Vediamo l'esperienza mistica personale del Divino come l'essenza e il fine di tutta la vera religione e come regola aurea. Il misticismo rappresenta un importante fattore che accomuna la maggior parte delle religioni del mondo. Per noi la religione non è tanto un qualcosa che conduce a una sorta di ricompensa futura, ma  qualcosa che arricchisce e aggiunge senso alla nostra vita qui e ora - che porta alla salvezza attraverso l'illuminazione.
PictureCapella in Vercelli
  • Avete "chiese"?
Salvo alcune eccezioni nel mondo, non abbiamo edifici ecclesiastici, ma abbiamo parrocchie. Molti membri del nostro clero sono ministri per gruppi di persone, normalmente negli oratori di casa o locali presi in locazione, e alcuni di noi svolgono ministeri ecumenici proponendo riti di passaggio - come battesimi, matrimoni e funerali - ad una comunità più ampia. I laici sono invitati a identificarsi con la nostra chiesa e a partecipare. Cerchiamo di non reinventare la ruota (ossia non facciamo proselitismo) e lasciamo il grande mandato di "andare, predicare il Vangelo e battezzare tutte le nazioni" a quelle chiese meglio attrezzate per farlo. Per noi, il ministero è un prodotto del cammino spirituale dell'individuo. Il sacerdozio è la risposta a una chiamata che Dio rivolge all’individuo per consentire agli altri di avvicinarsi a Lui. Se la chiamata è reale, allora il sacerdote sente il bisogno di "essere Cristo" per gli altri, sia attraverso una qualche forma di ministero attivo, sia mediante un ministero contemplativo che raccoglie nel suo cuore i desideri e le aspirazioni di tutto il mondo e li porta al trono della Grazia divina.

  • Siete una setta?
Siamo una piccola chiesa con credenze e pratiche distintive. Tuttavia, deploriamo l'uso peggiorativo della parola “setta”, in quanto non v'è nulla di settario nelle nostre credenze o pratiche, né tantomeno si applicano comportamenti coercitivi ed estorsivi nei confronti dei membri. Non siamo una setta e condanniamo fermamente organizzazioni create con tali fini. Noi non pretendiamo di avere un capo infallibile o un libro infallibile, a differenza di alcune delle più grandi chiese, e celebriamo la Presenza Divina ovunque essa si trovi, nella natura e nella rivelazione, per quanto parziale essa possa essere.

  • Perché non ordinate le donne?
Seguendo la tradizione dei nostri antenati nell'antica Chiesa celtica, crediamo che i ruoli religiosi di uomini e donne siano distinti e complementari e quindi le donne ricevono una particolare benedizione per svolgere il ministero a loro riservato, ossia quello di diaconesse. 

La posizione tenuta dalla Holy Celtic Church International è la stessa del Sinodo della Chiesa Cattolica Liberale, “La posizione della Chiesa è che, anche se si volessero ordinare le donne, la Chiesa non ha l'autorità per farlo. Non è, infatti, possibile che una donna possa diventare prete anche se viene celebrata correttamente la cerimonia di ordinazione. Il ragionamento che sta dietro questa credenza è che il corpo femminile non incanala efficacemente le energie maschili di Cristo, autentico ministro di tutti i sacramenti. Il sacerdote dev'essere in grado di condurre le energie cristiche per poter confermare e dare così validità al sacramento; pertanto i sacerdoti debbono essere maschi. Nel discutere il sacramento dell'ordine sacro nel suo libro “La Scienza dei sacramenti” Il secondo Vescovo presidente Charles Webster Leadbeater ha confermato che le donne non potevano essere ordinate; ha inoltre osservato che Cristo non ha lasciato alcuna indicazione sul fatto che le donne potessero diventare sacerdoti e che solo Cristo stesso potrebbe modificare una tale disposizione..”

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